Buongiorno Viaggiatori,
oggi parliamo di un romanzo di cui consiglio caldamente la lettura, “La notte delle Malombre” di Manlio Castagna. La scrittura dell’autore vi trascinerà nel lontano 1944 nel periodo della guerra, ma anche in un momento storico in cui disastri ferroviari come quello che viene narrato passavano in sordina essendo i morti una prerogativa del momento storico.
Ma davvero basta una guerra per farci abituare alla morte, per farci dimenticare tragedie orribili che non andrebbero messe da parte?
Ne parleremo nell’articolo, ora andiamo a conoscere tutti i dettagli di questo piacevole e devastante romanzo.

Titolo: La notte delle malombre
Autore: Manlio Castagna
Editore: Mondadori
Genere: Narrativa storica e moderna per ragazzi
Data uscita: 27 Ottobre 2020
Costo ebook: 8,99 €
Costo cartaceo: 16,15 € Copertina rigida
Numero pagine: 271

Nella gelida notte del 3 marzo 1944, il treno che da Napoli sarebbe dovuto arrivare a Potenza viene trovato fermo in una galleria all’altezza di Balvano. Dentro e intorno, centinaia di cadaveri. Certo, una strage non è inconsueta in tempo di guerra, ma questi morti sono senza ferite. Per dipanare il mistero del treno merci 8017 bisogna tornare indietro nel tempo, salire sgomitando su quel lungo convoglio e guardare in faccia i suoi passeggeri clandestini. Come Rocco il mariuolo, che nella bolgia cerca bottino. O Brando, costretto a farsi carico della famiglia troppo presto. Quando il suo sguardo, puro e determinato, incrocia quello di Nora, la figlia del dottore, le loro anime si legano indissolubilmente. C’è qualcosa però che tormenta la ragazza: ha visto il pericolo incombente sotto forma di malombre, presenze oscure che secondo le credenze popolari annunciano la morte. Ma chi le crederà? Età di lettura: da 11 anni.


Nasce a Salerno nel 1974 ed esordisce alla regia nel 1997 con il pluripremiato corto “Indice di frequenza”, con Alessandro Haber. Da vent’anni collabora ad organizzare il Giffoni Film Festival e nel 2007 ne diventa vicedirettore artistico, ruolo che manterrà fino al 2018. E’ creative advisor per il Doha Film Institute in Qatar e critico cinematografico per Virgin Radio. E’ sceneggiatore e regista di videoclip, documentari, cortometraggi, episodi di webserie. Si occupa di fotografia, neurocomunicazione e semiologia degli audiovisivi. Dopo aver pubblicato saggi sul cinema e sui cani, con “Petrademone. Il libro delle Porte” esordisce nella narrativa.

Ho acquistato “Notte delle Malombre” nella versione cartacea, tra l’altro molto curata in ogni dettaglio, su Amazon dopo aver visto la video recensione di Paola. Quando ha lanciato il gruppo di lettura ho deciso di partecipare, ero certa che da sola non sarei riuscita a leggerlo, mi sarei fatta trascinare dalla tragedia che sapevo essere il fulcro di tutto e invece mi sbagliavo.
La lettura di questo romanzo è dolorosa, struggente, ci costringe a salire su quel treno, a scoprire cos’è successo e a sentire sulla pelle la carezza spietata delle Malombre. Seppur sia storia e si sappia bene come va a finire mi sono più volte aggrappata alla speranza che l’autore ci regalasse un testo storico con una rivisitazione del finale. Non posso dirvi come finisce, di sicuro non come ci si potrebbe aspettare, l’autore è stato molto bravo in questo, ci ha regalato un finale che resterà nel cuore, questo ve lo posso assicurare.
Siamo in tempo di guerra, i morti sono all’ordine del giorno, ma non sono solo i bombardamenti a mietere vittime c’è anche la fame, la carestia, che costringe le persone a spostarsi per recuperare il necessario barattando qualsiasi cosa. La fame è una guerra tra poveri, non c’è modo di fuggirle nascondendosi, bisogna farci i conti e bisogna trovare una soluzione. Ed è questa la ragione che accomuna un po’ tutto i passeggeri del treno 8017, un treno merci che non doveva trasportare persone, ma che in realtà è carico di povera gente che da Napoli deve arrivare a Potenza.
Restiamo vicini così, per sempre. Tu seduto accanto a me, le tue dita di vento che intrecciano i miei capelli di neve. Fino a che si faranno sempre più sottili e la tua ombra diverrà fioca. Restiamo così…
I protagonisti sono Brando, Nora e Rocco, tutti giovanissimi ma toccati dalla vita nel profondo.
Brando è un ragazzino serio, educato pronto a tutto per proteggere la sua famiglia, ha negli occhia la forza di chi crede nel domani nonostante tutto il dolore che è costretto a sopportare. Non si piega alle ingiustizie ed è pronto a sacrificarsi per chi ama.
Rocco è quel ragazzo che perde la strada, che è costretto a diventare il duro della situazione per tirare avanti, ma che alla fine è solo spaventato così spaventato che nella galleria delle armi non ci vuole mettere più piede.
Nora è la ragazza fortunata, che non conosce la fame, ma sulle sue spalle grava un peso maggiore che le toglie il sonno e l’appetito: le Malombre, ombre notturne che le infestano i sogni. Sono il presagio di sventura, si muovono in un fruscio di foglie e non la lasciano in pace, non la fanno riposare e le aprono squarci di premonizioni che la lasciano tremante e senza fiato.
Questi ragazzi giovani sono diversi, eppure si ritrovano sullo stesso treno, ammassati gli uni sugli altri, stretti in vagoni adibiti al trasporto merci, un treno che non avrebbe mai dovuto trasportare persone. Ed è qui, sul treno delle Malombre, l’8017, che le loro vite si incontrano per la prima volta.
Bloccati nella galleria delle armi tutto precipiterà in un sonno senza tempo. La notte fredda calerà il suo manto su un tragedia che ci viene descritta con schizzi precisi. È un quadro vivido di emozioni questo romanzo che con i suoi fumi avvelenerà anche un po’ la nostra vita. Questa strage ci seguirà fuori dalle pagine, ci catturerà a tal punto da costringerci a fare ricerche, a cercare Brando, Nora e Rocco chissà dove, perché l’autore ci regala un finale straziante.
Una storia che parla di una tragedia dimentica che ora dimenticata non lo è più.
Ho apprezzato tanto la scrittura dell’autore, metaforica ma pulita, limpida, chiara, a volte un pugno dritto nello stomaco altre volte una carezza leggera. Come il finale che ci regala in quel senso di follia un sussurro rassicurante. Ho amato i dettagli del folklore che mi ha portato un po’ alle leggende della mia Puglia, sulle Malombre e non solo.
Viaggiatori, non posso dirvi altro che: leggetelo. Perché questo viaggio non deve e non può essere dimenticato.
Buona lettura, Viaggiatori.
Articolo a cura di
Vanessa Vescera

