Buongiorno Viaggiatori,
oggi per la rubrica “Cena a lume di libri”, ci dedicheremo a “Lettere a Babbo Natale” di J.R.R. Tolkien.
Per questo dicembre, anche se un po’ in ritardo, vi parleremo di qualche titolo natalizio da gustare sotto le feste da soli o in compagnia e quando si parla di gustare non c’è persona migliore di Serena De Filippi e della sua rubrica per accostare un libro a un dolce che sa di cultura ma anche di calore famigliare, di unione e di magia come quella che sa riprodurre solo il natale.
Andiamo subito ai dettagli del libro.

Titolo: Lettere da Babbo Natale
Autore: R.J.J. Tolkien
Editore: Bompiani 3° Edizione
Genere: Fantasy/Classici per bambini/Narrativa Ragazzi
Data di pubblicazione: 8 Novembre 2017
Costo cartaceo: 13,30 € (copertina flessibile)
Numero pagine: 192

Ogni dicembre ai figli di J.R.R. Tolkien arrivava una busta affrancata dal Polo Nord. All’interno, una lettera dalla calligrafia filiforme e uno splendido disegno colorato. Erano le lettere scritte da Babbo Natale, che narravano straordinari racconti della vita al Polo Nord: le renne che si sono liberate sparpagliando i regali dappertutto; l’Orso Bianco combinaguai che si è arrampicato sul palo del Polo Nord ed è caduto dal tetto direttamente nella sala da pranzo di Babbo Natale; la Luna rottasi in quattro pezzi e l’Uomo che ci abitava caduto nel retro del giardino; le guerre con le moleste orde di goblin che vivono nei sotterranei della casa! Dalla prima lettera scritta al figlio maggiore di Tolkien nel 1920 all’ultima, toccante, del 1943, per la figlia, questo libro raccoglie tutte quelle lettere e tutti quei disegni bellissimi in una unica edizione.


J. R. R. Tolkien, all’anagrafe John Ronald Reuel Tolkien, scrittore, filologo, glottoteta, accademico e linguista britannico.
Nel 1937 venne pubblicato Lo Hobbit, scritto e pensato per un pubblico giovane, ma già inserito in uno sfondo ben più vasto e complesso. Il libro riscosse grande successo tanto che Tolkien, su richiesta dell’editore, mise mano a tutto il materiale, scritto o solo abbozzato, che aveva prodotto fino ad allora. Pur essendo Lo Hobbit la sua opera prima di narrativa, rappresentò una tappa fondamentale nella sua carriera di scrittore: infatti attorno al nucleo originario di quest’opera l’autore sviluppò, nel decennio successivo, il mondo immaginario per il quale è conosciuto, quello della Terra di Mezzo, che prese definitivamente forma con Il Signore degli Anelli, unanimemente riconosciuta come la sua opera più importante.
Scritta in una lingua molto ricercata che cerca di ricostruire la semplicità e la severità dell’inglese medievale, l’opera — considerata dall’autore come un unico libro e non una trilogia — viene inizialmente pubblicata per ragioni economiche ed editoriali in tre distinti volumi: La Compagnia dell’Anello (1954), Le due torri (1955) e Il ritorno del re (1955).
Dopo la raccolta di poesie Le avventure di Tom Bombadil (1962), Tolkien pensò alla possibilità di mettere in musica le molte canzoni di cui sono disseminate le sue opere: nel 1968, il musicista Donald Swann pubblicò un ciclo di liriche su testi di Tolkien, dal titolo The Road Goes Ever On. Negli anni seguenti Tolkien lavorò a un’altra opera, Il Silmarillion, iniziata in verità già dal 1917, che portò avanti fino alla morte, ma che non riuscì a concludere, e che fu poi pubblicato postumo insieme a The History of Middle-earth dal figlio Christopher. Grande amante della natura, trascorse gli ultimi anni di vita, dopo il suo ritiro avvenuto nel 1969, nella città costiera di Bournemouth, dove morì all’età di ottantuno anni, il 2 settembre del 1973, due anni dopo la morte di Edith. Sono sepolti insieme nel cimitero di Wolvercote, nei sobborghi di Oxford. Come segno del suo attaccamento alla sua opera decise di fare scolpire sulla lapide della moglie il nome Lúthien e sulla sua il nome Beren, protagonisti della romantica storia Beren e Lúthien.

Lo scrittore J.R.R. Tolkien è ricordato per Il Signore degli Anelli, ma il suo “Lettere da Babbo Natale” merita più di una menzione speciale. È la raccolta di lettere che i figli di Tolkien hanno ricevuto per Natale proprio da Santa Claus in persona: scrittore di romanzi fantasy, Tolkien non poteva che dedicare le pagine alle avventure fantastiche, divertenti e mirabolanti del tanto amato e atteso Babbo Natale. La ricerca dei regali, la lotta contro i Goblin, un orso polare un po’ impertinente: è questa la ricetta perfetta per un racconto natalizio dal sapore di zucca e cannella, accompagnati naturalmente da un buon tè.
Il lavoro di Tolkien non si può descrivere: solo leggere. La sua attenzione per i dettagli, i sorrisi che dedicherà ai più piccoli, che sicuramente apprezzeranno seguire le peripezie del loro adorato Babbo Natale, in attesa di ricevere i regali da scartare. Ma non cadere nel tranello: questo non è un libro da dedicare solo ai più giovani.
Lettere da Babbo Natale: il regalo di J.R.R. Tolkien
Lettere da Babbo Natale è a tutti gli effetti ciò di cui noi adulti avremmo bisogno: credere ancora nella magia del periodo natalizio. Tolkien scrisse queste lettere personalmente dal 1920 al 1943: svestiva i panni di narratore della Terra di Mezzo per entrare nei capi ingombranti di Babbo Natale. Una trama manca, sì, ma in realtà molti personaggi sono presenti e non è difficile affezionarcisi, anzi.
In un periodo molto triste come quello che stiamo vivendo, questo libro vi permette di staccare dalla realtà. Di sognare ancora che Babbo Natale esiste, che fa fatica ad incartare i regali, che lotta contro i goblin. E soprattutto che non aspetti altro di portarvi i doni che avete richiesto sotto l’albero. Promosso a pieni voti: un volume per i meno piccoli e non.

Torta Barozzi

La ricetta della torta Barozzi è perfetta da accompagnare al periodo natalizio, soprattutto vicino a un libro tanto dolce. Questa torta, tuttavia, è un vero e proprio segreto di cucina: la ricetta originale non è mai stata svelata. Ciò significa che andremo a tentoni, cercando di ottenere il risultato originale: il suo sapore sorprenderà il vostro palato con note amare di cioccolato fondente e caffè. C’è chi usa il tuffo del caffè, chi il caffè solubile o addirittura diluito: noi useremo semplice caffè. Nota: questa torta è gluten free. Può essere gustata da chi è allergico al glutine!
Ingredienti
- 250 grammi di cioccolato fondente
- 100 grammi di mandorle
- 150 grammi di zucchero
- 4 uova
- 80 grammi di burro
- 3 cucchiai abbondanti di caffè in polvere
Procedimento
Il primo passo è di cominciare a sciogliere il cioccolato fondente: mettiamolo a bagnomaria in un tegame. Facciamolo amalgamare insieme al burro, che fonderemo insieme. A parte, iniziamo a tritare le mandorle, avendo cura di unirle ai tuorli. I tuorli vanno prima sbattuti insieme allo zucchero e al caffè. Solamente quando il burro e il cioccolato saranno fusi, in una ciotola mescoleremo tutti insieme. Con gli albumi separati dai tuorli, proveremo a montarli a neve. Questo è l’ultimo passaggio: avere cura di amalgamare gli albumi all’impasto. A questo punto, preriscaldiamo il forno a 180° gradi e abbiamo cura di ungere con il burro una teglia, per poi foderarla di farina. Infine, verseremo il composto e lo metteremo in forno. Dovremo attendere per circa mezz’ora, ma attenzione: dipende dal vostro forno. La torta Barozzi deve essere morbida all’interno: si cela una bontà squisita.

Articolo e ricetta a cura di
Serena De Filippi

