Ferzan Özpetek – Come un respiro – Opinione

Buongiorno viaggiatori,

oggi parliamo dell’ultimo libro  di Ferzan Özpetek edito Mondadori.

La copertina mi aveva subito attirato ma è stato il titolo “Come un respiro” a darmi il colpo di grazia e a farmi decidere di leggerlo e non me ne sono pentita affatto.

Andiamo ai dettagli.

Come un respiro

Titolo: Come un respiro

Autore: Ferzan Özpetek

Editore: Mondadori

Genere: Narrativa Contemporanea

Collana: Strade Blu

Data di pubblicazione: 12 Maggio 2020

Costo e-book: 9,99 €

Costo Cartaceo: 17,00 € (flessibile)

Numero pagine: 157

Divisore Trama

È una domenica mattina di fine giugno e Sergio e Giovanna, come d’abitudine, hanno invitato a pranzo nel loro appartamento al Testaccio due coppie di cari amici. Stanno facendo gli ultimi preparativi in attesa degli ospiti quando una sconosciuta si presenta alla loro porta. Molti anni prima ha vissuto in quella casa e vorrebbe rivederla un’ultima volta, si giustifica. Il suo sguardo sembra smarrito, come se cercasse qualcuno. O qualcosa. Si chiama Elsa Corti, viene da lontano e nella borsa che ha con sé conserva un fascio di vecchie lettere che nessuno ha mai letto. E che, fra aneddoti di una vita avventurosa e confidenze piene di nostalgia, custodiscono un terribile segreto. Riaffiora così un passato inconfessabile, capace di incrinare anche l’esistenza apparentemente tranquilla e quasi monotona di Sergio e Giovanna e dei loro amici, segnandoli per sempre. Ferzan Ozpetek, al suo terzo libro, dà vita a un thriller dei sentimenti, che intreccia antiche e nuove verità trasportando il lettore dall’oggi alla fine degli anni Sessanta, da Roma a Istanbul, in un susseguirsi di colpi di scena, avanti e indietro nel tempo. Chi è davvero Elsa Corti? Come mai tanti anni prima ha lasciato l’Italia quasi fuggendo, allontanandosi per sempre dalla sorella Adele, cui era così legata? Pagina dopo pagina, passioni che parevano sopite una volta evocate riprendono a divampare, costringendo ciascuno a fare i conti con i propri sentimenti, i dubbi, le bugie. Il presente si mescola al passato per narrare la potenza della vita stessa, che obbliga a scelte da cui non si torna più indietro. Ma anche per celebrare – come solo Ozpetek sa fare – una Istanbul magica, sensuale e tollerante, con i suoi antichi hamam, i palazzi ottomani che si specchiano nel Bosforo, i vecchi quartieri oggi scomparsi.

Autore
Ferzan Özpetek

Regista e sceneggiatore. Si trasferisce in Italia nel 1978 per studiare Storia del Cinema all’Università”La Sapienza” di Roma. Completa la sua formazione frequentando corsi di storia dell’arte e del costume all’Accademia Navona e quelli di regia all’Accademia d’arte drammatica “Silvio d’Amico”. Nel 1982 inizia a lavorare nel cinema come assistente alla regia con Massimo Troisi per il film “Scusate il ritardo”, attività che continua fino al 1994. Il suo debutto come regista avviene nel 1997 con “Il bagno turco – Hamam” che ottiene successo di critica e di pubblico sia in Italia che all’estero, anche grazie al contributo della Quinzaine des realisateurs di Cannes. Nel 1999 gira “Harem suare”, presentato a Cannes nella sezione “Un certain regard” e invitato ad importanti festival internazionali come Toronto, Palm Spring e Londra. Nel 2001 è la volta di “Le fate ignoranti” che lo conferma tra i migliori registi europei della sua generazione e vince 3 Nastri d’Argento (miglior attore a Stefano Accorsi, miglior attrice a Margherita Buy, miglior produttore a Tilde Corsi e Gianni Romoli).

Nel 2003 “La finestra di fronte”, in cui appare per l’ultima volta sullo schermo Massimo Girotti, vince il Nastro d’argento per il miglior soggetto, miglior film, miglior attrice protagonista a Giovanna Mezzogiorno, miglior attore protagonista a Massimo Girotti (postumo), migliori musiche ad Andrea Guerra, miglior canzone (“Gocce di memoria”) a Giorgia. Vince anche il David di Donatello 2003 per il miglior film e il David Scuola. Il lavoro creativo di Ozpetek continua, costante e di alto livello, nel 2005 con “Cuore sacro” – che ottiene il David per la miglior attrice (Barbora Bobulova) e il miglior scenografo (Daniele Crisanti) – e nel 2007 con “Saturno contro”.

 

 
Opinione

Non avevo mai letto un libro di Ferzan Özpetek, avevo visto qualche suo film ma null’altro. Questo libro mi ha aperto effettivamente un mondo su un registra che è sicuramente un ottimo scrittore che sa catturare l’attenzione del lettore tenendolo con il fiato sospeso fino alle ultime battute.

Ammetto che, in piccola parte, Come un respiro mi ha ricordato un po’ “Perfetti sconosciuti”, queste tre coppie di amici che passano ogni settimana il pranzo domenicale insieme mi hanno riportato al film. Sembrano tutti uniti, si vogliono bene, ma in realtà ognuno di loro nasconde un segreto. Ancora una volta ci imbattiamo nell’animo umano e nelle vite di persone che desiderano una realtà diversa da quella che hanno mettendo su bugie su bugie per non dover affrontare la verità. A questo quadretto, già imperfetto, bussa alla porta un’anziana signora che ribalterà il loro pranzo domenicale.

Il libro si apre con una lettera di Elsa, sorella di Adele, datata 20 giugno 2019, nel corso del libro sarà questa corrispondenza a intessere un filo conduttore con il passato delle due sorelle.

Elsa ormai è vecchia quando bussa alla porta di quella che era la casa di Adele ritrovandosi davanti un perfetto sconosciuto. La casa è stata acquistata da Sergio e Giovanna che si lasciano prendere dalla bontà e permettono alla donna di visitare la casa e contattano subito Adele. Si ritrovano così a scambiare quattro chiacchiere con la nuova ospite eccentrica dai meravigliosi occhi verdi e pieni di energia, un’energia che sta abbandonando il suo corpo già da tempo, ed è per questo motivo che ha intrapreso un viaggio dalla meravigliosa Istanbul tornando in Italia, solo per poter riabbracciare la persona che ha più amato al mondo.

E mi ripeto quella poesia di Nazim Hikmet: «I giorni sono sempre più brevi, le pioggie cominceranno. La mia porta, spalancata, ti ha atteso. Perché hai tardato tanto?».

Ma la vita sa essere crudele e dispettosa e un’attesa infinita può diventare eterna.

Elsa si spegne seduta a una sedia senza proferire alcun rumore, sconvolgendo la domenica di Sergio, Giovanna e i loro amici: Elena, Giulio, Annamaria e Leonardo.

Adele, raggiunge l’appartamento troppo tardi.

Da un incontro mai avvenuto parte un viaggio a ritroso verso un segreto sconvolgente che ha incrinato il rapporto delle due sorelle cresciute come gemelle a cui bastava uno sguardo per capirsi.

L’amore sa essere crudele, le promesse fatte la vita cerca in tutti i modi di metterle alla prova, di incrinare la forza di volontà, l’ideali di due giovani donne che si ritrovano manipolate in un gioco crudele che le allontana.

 

Il rapporto tra due sorelle può davvero morire? Si può spezzare un simile legame?

Io non penso: è nel sangue, scorre forte anche quando lo si rinnega e nel cuore quel pezzo di vita e di amore continuerà a battere anche contro il nostro volere.

Quando ami davvero, devi essere pronta a tutto. Al fulmine e alla tempesta. Alla pioggia e alla siccità. Non puoi sapere fin dove ti spingerà quel sentimento che ti consuma. Non riesci nemmeno a distinguere la felicità dalla disperazione, perché in amore spesso l’una è la ragione dell’altra. .

Nonostante i cinquant’anni di silenzio nulla si e spento, è rimasto lì, incastrato nell’anima, ferito e maltrattato ma non per questo dimenticato. L’amore non si spegna neanche quando veniamo tradite, resiste a tutto, al bel tempo ma anche alle tempeste e si alimenta di quella speranza che anche per l’altro sia lo stesso. Ed Elsa spera fortemente che sia così anche per Adele, che non basti un elemento esterno, una rivalità, a mettere a tacere quell’unione speciale che le ha sempre contraddistinte.

Non c’è solo una storia che si perde nel tempo tra le parole di Adele e in quelle scritte nelle lettere di Elsa, ma ci sono luoghi meravigliosi a incorniciare un quadro già estremamente piacevole.

La scrittura descrittiva, pulita, diretta ci fa vivere un viaggio tra Viterbo, Roma, Istanbul, un Istanbul colorata, viva, palpitante che ci fa innamorare di un luogo lontano ma che ha tutte le caratteristiche di essere magico.

Ferzan Özpetek ci regala un testo ricco di sfumature dove la vita è come un respiro, va vissuta a pieno per appropriarsi di quella felicità e di quella libertà che è fondamentale nell’esistenza di ognuno di noi. A prescindere dalle scelte, giuste o sbagliate, bisogna vivere con la consapevolezza che la felicità va cercata e afferrata, senza guardarsi troppo indietro. Allo stesso tempo consapevoli che ci sono amori che non finisco e che un perdono può cambiare ogni cosa.

La parte più bella sono sicuramente le lettere di Elsa così piene di forza e di voglia di mettersi in gioco, ma anche piene di verità e senza alcuna scusa per il suo passato, per il loro passato. Grazie a queste lettere assistiamo all’evolversi del personaggio mettendo a confronto le vite delle due donne che a un certo punto sembrano ribaltarsi.

È Elsa a non essere più timida e spaventata, ma sicura di sé e spavalda. È Adele a essere sfrontata e decisa, ma poi a chiudersi in un segreto che la rende schiava del rancore o forse solo delusa dall’abbandono.

Questo episodio mi ha fatto riflettere sulle occasioni perdute. Chissà quante ne collezioniamo nel corso di una vita, senza potercene mai rendere conto….

Le occasioni perdute sono proprio il fulcro di questo testo e l’occasione perduta più grande in assoluto resta quella di non essere rimaste unite per sempre come si erano ripromesse fin da bambine.

Un testo da leggere assolutamente, seppur lo abbia trovato non proprio originale, passatemi il termine. Infatti è facile capire quale sia il segreto che nasconodo le due donne. Alcuni accadimenti sicuramente spiazzano il lettore e il finale ci lascia con una marea di domande che si dissolvono in un unica frase di Adele, in un unico suo gesto.

Il messaggio che più mi ha colpita resta solo uno: due sorelle restano unite per sempre nonostante le scelte, le incomprensioni, gli sbagli e le vite diverse.

Buona lettura, Viaggiatori.

 

 

 

XOXO
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